AGRICOLTURA BIOSONORA
Fin da tempi antichissimi gli sciamani si servivano del canto e della musica come forma di cura e medicina. In ogni cultura troviamo delle ricorrenze rispetto all’utilizzo della vibrazione sonora come e della musica come forma di guarigione. Gli stregoni africani, gli antichi egizi, gli indiani…utilizzavano il potere del suono e della parola per favorire la crescita delle piante ed il raccolto.
E’ detta “Agricoltura biosonora” e nonostante siano già 50 anni
che se ne conoscano gli incredibili effetti, è utilizzata
pochissimo e pubblicizzata ancor meno. Nel lontano 1962 il
Dott. TC Singh, del dipartimento di Botanica dell’Università
di Annamali in India, decise di avviare una ricerca singolare
osservando e sperimentando l’effetto dei suoni musicali sulle
Balsaminacee. Singh sottopose le piante a vari generi, partendo
dalla musica classica per poi passare alla musica raga, tipica
espressione della cultura indiana basata sull’onirico suono del
sitar. Ebbene, il resoconto fu a dir poco stupefacente:
le piante esposte alla musica aumentarono il ritmo di crescita
del 20% e la biomassa del 72%.
Simili esperimenti vennero condotti in Canada dal botanico
e ricercatore George Smith che decise di far ascoltare al suo
mais la nota “Rapsody in blue” di George Gershwin 24 ore su 24. Le piantine sottoposte a musica pesavano il 40% in più di quelle normalmente coltivate.
Il nostro Team dopo anni di ricerca e di sperimentazioni sul campo ha scoperto un range di frequenze e vibrazioni atte allo scopo ed ha elaborato un protocollo attraverso il quale le piante
crescono più in fretta, maturando prima e meglio aumentando la propria vitalità ed energia. Le frequenze infatti non solo aiutano il metabolismo della pianta ma fungono anche da antiparassitari, poiché le vibrazioni hanno un vero è proprio effetto repellente tenendo naturalmente lontani gli insetti e i predatori.
Durante la concia vengono utilizzate un tipo di frequenze particolari che permettono di mantenere il livello energetico della pianta al massimo delle sue potenzialità, in modo da poter fornire all’utente finale un prodotto con livelli energetici altissimi.
